Se hai fatto anche solo un paio di lezioni di spagnolo conosci già alcuni di questi termini. E, siccome sei italiano, sai già intuitivamente quando usarli: ne esiste un equivalente diretto nella tua lingua.
Ricorri a queste espressioni colloquiali e sembrerai 100% iberico!
1) “Tío/tìa”. I giovani lo usano per interpellare qualcuno con cui sono in confidenza o come semplice intercalare. Qué pasa tío? Lo siento, tía!
Postilla per la vecchia generazione: la persona con cui state parlando non deve essere REALMENTE il fratello/la sorella di vostra madre. (Ultimamente sta prendendo piede il “bro”, sarà per la globalizzazione…)
2) “Tachaaaan!” Da utilizzare quando siete molto fieri di ciò che proponete, oppure se state indicando qualcosa di inaspettato. È come il nostro “tataaannn!” o il francese “et…voilà!”
3) “Ni idea”. Espressione equivalente a “Non ne ho la più pallida idea”. Più minimal e veloce. Eccellente per ovviare a domande scomode e chiudere il discorso.
4) “Echar un vistazo” significa “dare un’ occhiata”. “Echar” equivale a “buttare” o “tirare” ma si usa nei più disparati contesti (lo tratterò prossimamente…)
5) “Estamos?”. “Ci siamo? È tutto chiaro?” È la traduzione, non ve lo sto chiedendo… Va beh, andiamo avanti…
6) “Venga!” “Forza!” “Dai”. Spesso si usa prima di salutare per andar via con questa intonazione: “Veeeenga, hasta luego!” In questo caso non significa nulla, è solo un intercalare. Mettiamo il caso che abbiate fretta ma siete alle prese con un gran logorroico. Inizierete a introdurre un “veenga” accompagnato dal sorriso di cortesia. Ripetete l’operazione varie volte finché riuscirete ad accompagnare il “venga” da un “hasta luego!” Solo a questo punto potrete fuggire dal verboso interlocutore.
7) “Partirse (de risa)” è né più né meno che il nostro “spezzarsi in due (dal ridere)” (se volete saperne di più leggete il prossimo articolo sui falsi amici!)
Per oggi è tutto!
Venga, tío/tía, échale un vistazo a nuestra pagina. Ci sono moltissimi contenuti gratis…. Tachaaaan!
Un abrazo
F.