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I momenti della giornata in spagnolo

March 9, 2022 by barbara

Lo so, il titolo sembra banale. Un tema per principianti, un tema per bambini. Insomma, cosa ci vuole a prendere un dizionario e a tradurre come si dice “mattino-pomeriggio-sera” in spagnolo? Ebbene, in questo articolo voglio spiegarti perché penso che non sia poi così banale.

Mañana y Por la mañana

Iniziamo con qualcosa di semplice. Mañana in spagnolo non significa “mattina”, lo sapevi? Significa “domani”. Se invece vuoi dire “mattina” allora dovrai dire por la mañana. Tutto chiaro? Bene, allora prova a tradurre questa frase: ¡Nos vemos mañana por la mañana!

La tarde

Esatto, la tarde è il pomeriggio e se vuoi dare un appuntamento a un amico nel pomeriggio dovrai dire: ¡Nos vemos por la tarde! Ma esattamente… Quando comincia e quando finisce la tarde? Sono sicura che ci siano diverse opinioni a riguardo, ma quello che posso dirti in base alla mia esperienza (ho vissuto in Spagna per un po’ di tempo) è che la risposta dipende molto dalle abitudini sociali di una certa zona della Spagna.

In Andalucía (nel sud), per esempio, le giornate iniziano tardi rispetto a luoghi più centrali o nordici. Questo perché il clima è caldo, quindi le persone sono costrette in casa nelle ore più soleggiate (e i negozi di conseguenza sono chiusi) e la maggior parte della vita avviene nel tardo pomeriggio, nella sera e di notte. La tarde, quindi, include parte del pomeriggio e della sera, secondo la concezione italiana.

Hai capito bene! In spagnolo non esistono due parole distinte per “pomeriggio” e “sera”, ma solo una: la tarde.

La noche

E infine c’è la noche, che non è esattamente la notte. O perlomeno non solo. Infatti, per noche si intende sia la nostra “serata” (quella che possiamo passare con gli amici in discoteca o in coppia al ristorante o in pizzeria con la famiglia), sia la nostra “notte” (quella che passiamo… a dormire!).

Infatti, come si dice “buona notte”? ¡Buonas noches! Attenzione: la forma è plurale… Le noti le “s”?

E dopo questo breve excursus sui momenti della giornata in spagnolo non posso che augurarti di passare il resto del día nel modo più piacevole che ti sia possibile.

Alla prossima!

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I giorni di festa in Spagna

February 2, 2022 by barbara

Fare un elenco esaustivo di quali siano i giorni festivi in Spagna è un grande lavoro e probabilmente non basterebbero tutte le pagine di un blog per raccontare tutte le diversità e il folclore che si può sperimentare in Spagna durante l’anno, viaggiando di regione in regione. Per questo, ho scelto di soffermarmi sulle feste ufficiali riconosciute da Madrid per tutta la Penisola Iberica (con qualche spoiler su Barcellona)… E chissà che alla fine dell’articolo tu non voglia saperne di più. Tu me dices…

Gennaio – Enero

Il Capodanno in spagnolo si chiama Año Nuevo e ricorre ovviamente il primo giorno dell’anno, 1 de enero (sì, i mesi in spagnolo si scrivono con la lettera minuscola come in italiano, non in maiuscolo come in inglese).

L’altra festa di gennaio cade il giorno 6 e qui già vorrei spendere due parole in più perché gli spagnoli non festeggiano l’Epifania ma Los Reyes Magos (più comunemente chiamati Los Reyes). Tanto nelle città quanto nei paesi (pueblos) viene organizzata una grande parata in stile carri di carnevale, chiusa proprio dai personaggi biblici dei Re Magi, a cui i bambini “lanciano” le loro letterine. Come risposta, durante tutta la parata vengono lanciate caramelle e dolciumi al pubblico e i bambini non possono che essere in prima fila o sulle spalle dei loro genitori. È davvero una bella festa!

Aprile – Abril

Arriviamo ad aprile, quando – diversamente che in Italia – in Spagna si osserva la festa del venerdì santo (Viernes Santo). In generale la settimana di Pasqua viene chiamata Semana Santa e solitamente si tratta di un periodo in cui le famiglie organizzano gite fuori porta e le aziende concedono ai loro dipendenti qualche giorno libero. Pasqua (Pascua) è come sempre la domenica successiva, ma la Pasquetta (Lunes de Pascua) è considerato giorno festivo solo in alcune regioni della Spagna.

Maggio – Mayo

Come da noi, anche in Spagna il primo maggio si festeggia il giorno internazionale del lavoro (Día del Trabajo). Il 15 maggio cade inoltre una ricorrenza molto importante per alcuni spagnoli, specialmente i madrileni. Si tratta di Sant’Isidoro, che – per ragioni storiche – si celebra anche in Sardegna ed è patrono – oltre che di Madrid – anche di piccoli borghi dislocati in tutta Italia. Il Santo, infatti, è oggi considerato protettore dei raccolti. Fu per l’appunto un contadino spagnolo a cui vengono attribuiti diversi miracoli, tra cui quello degli angeli che avrebbero arato un campo al suo posto per lasciargli il tempo di pregare.

Agosto – Agosto

Ebbene sì, anche gli spagnoli festeggiano ferragosto (15 agosto – Asunción de la Virgen) cioè il giorno in cui la Vergine Maria è stata assunta in cielo, secondo la religione cristiana-cattolica. La Spagna è infatti un Paese a maggioranza cattolica e per questo condivide con l’Italia molte feste religiose.

Settembre – Septiembre

In settembre non ci sono feste nazionali, ma se avessi qualche giorno di ferie da prendere ti consiglio fortemente di farti un giro in Catalogna e in particolare a Barcellona in occasione della DIADA, il giorno di festa nazionale della comunità autonoma spagnola della Catalogna, celebrato l’11 settembre di ogni anno. Il fatto che si tratti della celebrazione di una sconfitta dopo una strenua difesa, dice molto sui catalani! E l’instancabile entusiasmo che manifestano sotto l’arco di Trionfo con bandiere e stand gastronomici tradizionali… ancora di più.

Ottobre – Octubre

Il 12 ottobre la Spagna ricorda un evento storico che ha cambiato per sempre la geografia del mondo: l’arrivo di Cristoforo Colombo (Cristobal Colón) nelle Americhe. E sì, come spesso accade quando i confini territoriali cambiano nei secoli, la nazionalità di questo importante personaggio è contesa tra Italia e Spagna. Questo giorno è conosciuto come Fiesta Nacional de España.

Novembre – Noviembre e Dicembre – Diciembre

La festa religiosa di Ognissanti (Fiesta de Todos los Santos) si osserva anche in Spagna il primo novembre. Dopo dopo più di un mese, prima della festa dell’Immacolata dell’8 dicembre, ricorre el Día de la Constitución: il 6 dicembre del 1978 gli spagnoli furono chiamati a votare la costituzione che ancora oggi è in vigore. E infine, non possiamo che chiudere l’anno delle festività nazionali spagnole con la Navidad, il 25 dicembre.

 

Vuoi segnalarci delle festività regionali spagnole? Lascia un commento | Leggi altri articoli

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Parlare spagnolo come un bambino

July 14, 2021 by barbara

Poco tempo fa stavo guardando la semifinale di serie A dei campionati europei di calcio, quella tra Italia e Spagna. Ero seduta sul grande divano dei parenti che mi avevano ospitata per l’occasione, davanti al quale il loro bambino di quattro anni era impegnato a giocare.

A un certo punto, il piccolo Nico ha sollevato la testa dalla torre che era intento a costruire e ha chiesto:

Mamma, domani si va a scuola?

Non ho ascoltato la risposta della mamma di Nico, anche se posso immaginarla. Invece, ho smesso di guardare lo schermo della tv e mi sono messa a osservare il bambino con grande meraviglia. Dopotutto, aveva appena usato correttamente la forma impersonale del verbo andare con una naturalezza strabiliante.

Imparare spagnolo come i bambini

I bambini “sono delle spugne”, quante volte ce lo ripetiamo? Eppure io continuo a sorprendermi per le loro capacità di apprendimento, domandandomi se sarò mai capace di fare lo stesso con la lingua spagnola.

La risposta è ovvia: no. Perché non sono più una bambina che impara inconsapevolmente ma un’adulta che vuole imparare lo spagnolo.

Eppure dev’esserci il modo di imitarli, di imparare dai bambini come si impara una lingua straniera senza troppi “ostacoli mentali”.

Per trovare una risposta, chiedo aiuto alla psicolinguistica che analizza il meccanismo di acquisizione linguistica nei bambini.

La ricerca più recente divide tale periodo in:

  • periodi critici: fino ai 3 anni si ha uno sviluppo ottimale delle abilità linguistiche, tra i 4 e gli 8 anni lo sforzo celebrale è maggiore;
  • periodo sensibile: tra gli 8 e i 20-22 anni la persona ha ancora forti potenzialità neurologiche che le consentono di sviluppare una buona competenza linguistica, ma le sue prestazioni in lingua straniera non sono più comparabili a quelle di un madrelingua.

Ora, io non so quanti anni tu abbia, ma ti confesso che io ho passato i 22 da un po’ e a questo punto mi sento un po’ demotivata.

Per fortuna, la psicolinguistica recente offre a tutti quelli come me un buon motivo per gioire e non smettere di sperare:

La psicolinguistica recente ritiene che la capacità di apprendere una lingua non venga mai meno, ma che siano la rapidità e la stabilità a maturare con l’età: il bambino è più rapido e stabile, ma l’adulto alla lunga lo raggiunge. (Paolo E. Balboni, Le sfide di Babele)

Si può quindi parlare spagnolo come un bambino?

Forse sì. A patto che ci impegni a comportarsi come tale. Una fondamentale caratteristica psicologica dell’adulto è infatti la sua necessità metalinguistica, ben superiore a quella del bambino. Questo significa che gli adulti che stanno imparando spagnolo come me e te non possono fare a meno di cercare “regole” e di domandarsi il perché delle cose, prima di esprimersi in spagnolo.

Per farti un esempio più concreto, dovrei semplicemente smetterla di chiedermi se un bambino spagnolo, al posto di Nico, avrebbe detto “¿Mamá, hay qué ir a la escuela mañana?” oppure “¿Vamos a ir a la escuela mañana?”.

Invece, potrei mettermi semplicemente ad ascoltare un dialogo spagnolo in una scuola di lingue per mettermi in gioco. Mettermi a giocare come Nico.

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E se sapessi più di quanto credi?

July 2, 2021 by barbara

Una delle cose più frustranti per una persona che parla spagnolo come me è la mediocrità.

Conosco lo spagnolo sì, ma non perfettamente. So farmi capire e so capire quello che mi viene detto, ma spesso ho l’impressione che sia tutto merito della lingua italiana: comprendo il contesto grazie a parole chiave che suonano simili in italiano e posso rispondere traducendo in spagnolo le frasi esattamente come le direi in italiano.

Quando vivevo in Spagna e mi ritrovavo nel bel mezzo di una discussione interessante, mi capitava spesso di dire cose sconclusionate. Volevo agire velocemente, dire subito quello che pensavo, mi facevo dominare dalle emozioni e… alla fine non riuscivo a produrre neanche una frase di senso compiuto.

Ma come è possibile che dopo così tanti mesi in Spagna non sia ancora in grado di parlare decentemente?

Mi dicevo, con rabbia.

Tendevo a colpevolizzarmi specialmente quando mi confrontavo con i miei amici, molti dei quali italiani come me, ma migliori di me. Decisamente migliori di me.

Un giorno, trovai lavoro come scrittrice per il sito web di un’azienda locale. Dovevo scrivere in italiano, ma spesso avevo il compito di produrre brevi testi in spagnolo oppure di fare alcune traduzioni tra le due lingue.

Sono sempre stata una persona tanto impulsiva nella comunicazione orale, quanto riflessiva in quella scritta. Quel lavoro, il primo di una lunga serie, si rivelò perfetto per me.

Mi ritrovai a mio agio con una tastiera e un vocabolario alla mano, anche se devo ammettere che non ne abusai: mi bastava riflettere sulle conoscenze linguistiche che già avevo acquisito, le stesse che in una discussione tra amici faticavano a emergere, ma in un testo scritto davano il meglio… di me.

In quei giorni erano venuti a trovarmi degli amici dall’Italia e, passeggiando insieme tra las calles della città, mi ritrovai a parlare loro del mio nuovo lavoro.

Accadde di nuovo. Mi accorsi di non riuscire a spiegare esattamente quali fossero i miei compiti e il mio ruolo. Saltai di palo in frasca, spostandomi dal piano emotivo a quello razionale, prima ancora di riuscire a esprimere un concetto. E stavo parlando in italiano!

Quando tornai a casa, quella sera, mi misi seduta in terrazza a guardare il tramonto, con una caña fresca in mano e un piattino di pan con tomate sul tavolino a fianco a me.

Ero fatta così, ero sempre stata fatta così: con la testa piena di pensieri e ora pure di una lingua in più. Non per questo, però, avevo smesso di fare esperienze e imparare cose.

E se la forma del mio comunicare in italiano non era lineare, perché in spagnolo avrebbe dovuto essere diversa?

Forse, la percezione della conoscenza che pensiamo di avere può essere diversa dalla conoscenza che davvero abbiamo di una lingua.

Forse, sapevo più spagnolo di quanto credessi.

E se anche tu sapessi più di quanto credi?

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Lo guardiamo ancora?

June 26, 2021 by barbara

Da bambina, il mio cartone animato preferito era “Alice nel paese delle meraviglie”.

Possedevo il film d’animazione in formato VHS e, ogni volta che il nastro terminava, la mia domanda era sempre la stessa: “Lo guardiamo ancora?”

Come risultato, sapevo a memoria tutte le battute, mentre i miei genitori probabilmente maledivano il giorno in cui quella videocassetta era entrata in casa nostra.

Gli anni sono passati e il mio cervello ha immagazzinato altre cose, oltre alla storia di Alice. Per esempio, in un libro di psicologia ho imparato che la memorizzazione funziona proprio così: si ricorda più facilmente un input a cui siamo sottoposti più volte. Si memorizza con la ripetizione.

I bambini imparano velocemente non solo perché il loro cervello è “fresco” e ci sono ancora pochi ricordi nella loro memoria, ma anche perché giocano. Il gioco è ripetitivo, segue delle regola definite e permette di “mascherare” la ripetizione attraverso un’attività ludica non noiosa, rendendo l’apprendimento inconsapevole.

Gli adulti, invece, sono un’altra storia. La loro consapevolezza li porta a farsi tante domande e, specialmente, tendono a percepire i giochi come infantili.

Prendiamo il tuo caso di adulto o adulta che vuole imparare lo spagnolo. Quanto saresti disposto o disposta a metterti a giocare per raggiungere i tuoi obiettivi?

Io, personalmente, non molto. Però c’è un però.

Un’attività che faccio spesso, proprio come i bambini, è guardare la televisione. A dire il vero, come molti, preferisco i contenuti in streaming e devo ammettere che – tra questi – i cartoni animati esercitano ancora un certa attrattiva su di me.

Così, una sera, mi sono decisa a scegliere un film d’animazione. Prima di premere play, ho selezionato la lingua dalle impostazioni, cambiandola da italiano a spagnolo.

L’intreccio semplificato e le immagini mi hanno aiutata a seguire lo sviluppo della storia, pur comprendendo il linguaggio solo in parte. A distanza di alcuni giorni, ho ripetuto l’azione, proprio come facevo da bambina (ok, in modo un po’ meno ossessivo).

Se ti stai chiedendo se il cartone animato che ho scelto sia Alice nel Paese delle meraviglie, temo di doverti deludere.

Non l’ho mai detto a nessuno, ma il motivo per cui continuavo a guardare e riguardare quel cartone animato è che, dentro di me, ero convinta che prima o poi sarebbe successo qualcosa di nuovo.

In un “paese delle meraviglie” può succedere di tutto, pensavo.

Oggi penso che le meraviglie accadano con qualsiasi cartone animato, che può aiutarci persino a imparare lo spagnolo.

E allora… lo guardiamo ancora?

***

E tu? Hai mai provato a guardare un film d’animazione in spagnolo? Quali sono i tuoi stratagemmi per memorizzare la lingua spagnola? Se ti va, racconta la tua esperienza in un commento.

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Voglio imparare spagnolo: dove comincio?

June 4, 2021 by barbara

Ti faccio subito una premessa importante: per imparare una lingua straniera come lo spagnolo non c’è la ricetta vincente. Esistono tante ricette, un po’ come per il tiramisù: ognuno propone la sua versione e dice che è la migliore, ma poi il giudizio finale è di chi l’ha assaggia… e non sempre i gusti sono tutti uguali.

Quello che voglio dire è che imparare una lingua è un percorso individuale e soprattutto autonomo. Qui non ti daremo regole, ma solo consigli per trovare la tua strada. Quindi non preoccuparti: che tu stia usando Duolingo o Rosetta Stone o Babbel oppure il libro che ti ha consigliato la tua insegnante di spagnolo… va tutto benissimo.

Ma da dove si inizia a studiare spagnolo?

Ci sono varie scuole di pensiero. Le più tradizionali partono sempre dalla grammatica. Se anche tu ti senti più a tuo agio a studiare prima le regole, allora sicuramente dovresti cominciare da qui.

Si tratta di 20 lezioni di grammatica scritte da esperti, che puoi trovare anche divise per livello.

Studi più recenti hanno dimostrato l’efficacia di procedere per deduzione: a partire da un input si prova a dedurre la regola in modo autonomo (questo approccio educativo è chiamato “globale”). Infatti, se ci pensi, le persone che vanno a vivere all’estero – per esempio in Spagna – e si ritrovano improvvisamente circondate dalla lingua spagnola, imparano la lingua ascoltandola. La stessa cosa accade ai bambini: quando eri piccolo o piccola hai imparato a usare in congiuntivo prima ancora di sapere che si chiamasse così!

Se questa strada ti piace di più, ti consigliamo di procedere “per situazioni”, proprio come se tu ti trovassi in Spagna o in Argentina o in Messico: capiteresti in stazione, andresti a fare la spesa, qualcuno ti potrebbe invitare a una festa, sicuramente vivresti in una casa ecc.

Che tu prediliga l’uno o l’altro approccio, ricordati che ogni percorso ha bisogno di un obiettivo da raggiungere. Questo non dovrà essere troppo grande e troppo generico (es. Imparare spagnolo), ma dovrà essere piccolo e specifico (es. Raggiungere il livello A1 in un anno), meglio ancora se dettagliato (es. Raggiungere il livello A1 nella comprensione entro tre mesi, nello scritto entro sei mesi e nel parlato entro un anno).

Se non ti ricordi, controlla qui come funzionano i livelli europei e a cosa corrisponde il livello A1.

PS. Prima di salutarti, sono molto curiosa… quale strada sceglierai per iniziare a studiare spagnolo? Se ti va, fammelo sapere in un commento.

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Dove leggere le notizie in spagnolo?

May 21, 2021 by barbara

Se stai leggendo queste parole significa che vuoi provare a leggere le notizie direttamente in spagnolo invece che in italiano. Bravo e brava! Ti faccio i miei più grandi complimenti perché questa è un’ottima idea dal punto di vista dell’apprendimento di una lingua come lo spagnolo.

Ma… c’è un ma. Facciamo così, prima ti elenco un po’ di fonti utili di giornali spagnoli online che si possono leggere gratuitamente e poi ne riparliamo sotto.

Giornali spagnoli online gratuiti

  • El País
  • El Mundo
  • La Vanguardia
  • El Periódico de Catalunya
  • El Diario Vasco
  • Diario de Ibiza

NB. Questa lista è parziale. Se vuoi segnalarmi altri giornali spagnoli online gratuiti puoi lasciare un commento e sarò felice di valutare il tuo suggerimento.

2° NB. Prima di buttarti nella lettura di un quotidiano spagnolo online con tutto l’entusiasmo delle prime volte e le aspettative altissime di chi vuole imparare spagnolo in poco tempo (lo so che è cosi!) fermati a leggere anche il prossimo paragrafo, perché è lui il nostro “ma”.

Come imparare spagnolo leggendo il giornale (e capirci qualcosa)

Da quando la tv in streaming fa parte della nostra realtà, abbiamo accesso a numerosi contenuti in lingua originale. Ma se ci siamo abituati con piacere a guardare film e serie tv in spagnolo, perché non dovremmo fare lo stesso con le notizie?

La risposta è semplice: perché non ci sono i sottotitoli.

La prima volta che ho aperto il sito web di “El Mundo” mi sono trovata spiazzata. Non c’era un solo titolo che avessi compreso al 100%. C’era sempre una parola che non conoscevo e non riuscivo a cogliere nemmeno se l’articolo annunciasse una notizia positiva o negativa. Ho passato dei lunghi minuti a scorrere la homepage nella speranza di trovare qualcosa che catturasse la mia attenzione, perché quello che mi aspettavo era proprio questo: essere colpita dai titoli che ero abituata a leggere sui giornali italiani. Ma come faceva un titolo a colpirmi se non ne coglievo il senso?

Ed è così che ho cambiato strategia. Prima di passare direttamente alla lettura di una notizia in spagnolo, davo un’occhiata alle notizie in italiano per farmi un’idea di quello che stava succedendo nel mondo. In altre parole, mi creavo un contesto. Questo mi ha permesso di inquadrare meglio la situazione, sia per le notizie legate alla Spagna o all’America Latina, sia per le notizie internazionali.

Con il tempo ho compreso l’importanza di restringere il campo, selezionando solo una certa categoria di notizie: sport, internazionale, cultura… Prima leggevo la notizia in italiano e poi cercavo una parola chiave ad essa legata nella barra di ricerca del periodico spagnolo per individuare un articolo sullo stesso tema, ma scritto in spagnolo.

Con mia grande sorpresa, non solo la lettura mi risultava più fluida (pur considerando una buona percentuale di parole ed espressioni a me ignote) ma il fatto veniva arricchito da due punti di vista differenti.

Questo approccio presenta un valore che i sottotitoli non potranno mai avere, poiché riguarda la fruizione di materiale autentico in modo facilitato che non ne alteri l’autenticità. Inoltre, con il tempo permette di acquisire dimestichezza con un certo tipo di linguaggio e di arricchire il proprio lessico su ambiti diversi.

E tu? Com’è la tua esperienza con i giornali spagnoli? Se ti va, raccontalo in un commento!

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Come prepararsi a parlare al telefono in spagnolo

May 4, 2021 by barbara

Anche se studi spagnolo da molto tempo, è probabile che tu abbia poche occasioni per praticarlo nella tua vita quotidiana.

Io, per esempio, quando studiavo spagnolo al liceo, più che altro lo ascoltavo dalla bocca della mia professoressa, facevo qualche lettura sul libro di testo, qualche esercizio di grammatica come compito a casa e nulla di più.

Anche quando successivamente ho vissuto in Spagna, le occasioni di parlare spagnolo erano limitate solo a certi contesti come l’ufficio o il supermercato. Infatti, in casa si parlava italiano: io e io mio fidanzato italiano usavamo sì qualche parola spagnola per comodità, ma ci risultava troppo innaturale comunicare tra noi in una lingua straniera quando il modo più semplice e veloce per intenderci era l’italiano.

Un giorno, ho dovuto fare una telefonata in spagnolo. Avevamo acquistato un biglietto aereo e volevamo chiedere un cambiamento nella prenotazione, così ho digitato il numero di telefono e ho atteso che un’operatore del servizio clienti ricevesse la mia chiamata.

Si trattava della mia prima telefonata in spagnolo.

È stato in quel momento che, con il telefono già appoggiato alla guancia, mi sono venuti in mente tanti dubbi e tante domande:

  • Come si dice “pronto?” in spagnolo?
  • Come ci si saluta in spagnolo al telefono?
  • Come si fa una telefonata in spagnolo? Bisogna dare “del lei”?
  • Come si chiude una telefonata in spagnolo?

Come è andata? Bene ma non benissimo… però è andata!

Quella prima esperienza, e poi altre successive, mi hanno insegnato come fare una telefonata in spagnolo.

A questo punto ti starai domandando forse:

“Ma io come faccio a preparami a parlare al telefono in spagnolo se non sono in Spagna?”

Se sei stato abbastanza attenta o attento, avrai colto che il modo più efficace per me è stato immergermi nella situazione della telefonata.

Puoi farlo anche tu, in diversi modi:

  • Guarda la serie tv “Las Chicas del Cable” in lingua originale: le protagoniste di questo celebre telefilm ambientato a Madrid sono proprio delle “telefonistas” ovvero delle “centraliniste”… più azzeccato di così!
  • Ascolta delle telefonate in spagnolo, come questo dialogo al telefono (include la registrazione audio e la trascrizione della telefonata)
  • Prima di prenotare la tua prossima vacanza in un Paese dove si parla spagnolo, prova a pensare alle frasi da dire direttamente in spagnolo e poi… prova!

Come diceva il saggio, sbagliando s’impara…

 

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Se studi spagnolo, dovresti conoscere (bene) i livelli linguistici europei

April 23, 2021 by barbara

Sai lo spagnolo?

Quante volte ti hanno rivolto questa domanda, magari durante un colloquio di lavoro o forse in una conversazione con amici o colleghi, proprio dopo che – forse un po’ timidamente – hai detto loro che stavi imparando questa lingua straniera. Ebbene in questo articolo ti spieghiamo come rispondere (bene) a questa domanda.

La consapevolezza del tuo livello di spagnolo

Probabilmente, hai già sentito parlare del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), noto in inglese come Common European Framework of Reference for Languages (CEFR). Forse quindi sai anche che si tratta di un’indicazione comune per tutte le lingue europee, che le classifica in sei livelli diversi.

Fino a qui, tutto è abbastanza intuitivo.

Ma conosci davvero qual è la ratio sottostante la creazione di tale framework, quale sia il suo utilizzo e soprattutto… come conoscere davvero il tuo livello di spagnolo?

Che cos’è il QCER e a cosa serve

Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue risale ormai a parecchi anni fa. Fu ideato tra il 1989 e il 1996 con l’obiettivo primario di fornire un sistema che consentisse di accertare e trasmettere le conoscenze linguistiche in tutta Europa allo stesso modo.

A tale scopo, furono individuati sei livelli di competenza (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e tre livelli intermedi (A2+, B1+, B2+), laddove il livello minimo è chiamato “pre/A1”, mentre il livello massimo è “C2”. I sei livelli si categorizzano in tre fasce di competenza: “Base” (A), “Autonomia” (B) e “Padronanza” (C).

Senza la definizione di tali livelli, sarebbe davvero molto complicato realizzare programmi di studio che possano essere equiparati tra scuole e università di diversi Paesi europei, rendendo molto difficile la validazione degli esami di studenti stranieri che partecipano ai programmi Erasmus (per esempio) o di studenti autoctoni iscritti a facoltà linguistiche nei loro Paesi.

E poi pensiamo al curriculum vitae. Ognuno di noi ne possiede uno, che modifica o aggiorna ogni volta che desideri trovare un nuovo lavoro o partecipare a un nuovo progetto in cui serva una presentazione formale. La conoscenza delle lingue è una sezione importante del curriculum, ma spesso sottovalutata. Molte persone, inconsapevoli del significato di ciascun livello, la compilano in modo arbitrario.

Qual è il mio livello di spagnolo?

Prima di rispondere in modo affrettato che il tuo livello linguistico sia “principiante”, “intermedio” o “avanzato” (o peggio, “discreto”, “buono” o “ottimo”!), fermati un attimo a riflettere.

Ognuno di noi ha esperienze diverse dal punto di vista linguistico. C’è chi ha viaggiato molto e si è trovato a dover imparare la lingua del posto per necessità e c’è chi ha studiato molto sui libri, ma non ha avuto l’occasione di mettere in pratica le proprie conoscenze “sul campo”.

Inizierai a capire che rispondere alla domanda “Sai lo spagnolo?” con un semplice aggettivo, sia piuttosto riduttivo. La conoscenza della lingua, infatti, dipende da tanti fattori e questi sono spiegati con dettaglio nel documento scaricabile gratuitamente sul sito del Council of Europe: nel capitolo 3, da pagina 21, ci sono tutte le tabelle che spiegano a cosa corrisponde ciascun livello.

I più pigri, possono farsi un’idea generale grazie alla pagina di riferimento su Wikipedia, dove trovare anche i link delle fonti ufficiali.

Misurare il progresso in spagnolo su diverse competenze

Inoltre, ricorda che la tua conoscenza dello spagnolo non è stabile. Ogni giorno, ad esempio, puoi fare progressi in spagnolo grazie all’esposizione più o meno intensa (e consapevole) agli input esterni.

Ma non solo puoi fare progressi in spagnolo, ma puoi farli su competenze diverse. Puoi migliorare la competenza della lettura o pronuncia, della comprensione scritta o orale, della produzione scritta o orale.

Questo ci riporta alla griglia di auto-valutazione (Self-assessment grid) che illustra i livelli di competenza descritti nel Common European Framework of Reference for Languages (CEFR).

Controlla qui su cosa si basa l’auto-valutazione del tuo livello di spagnolo!

 

Ti è mai capitato che ti chiedessero quale sia il tuo livello di spagnolo? Che cosa hai risposto?

Se vuoi raccontare la tua esperienza, scrivi un commento con la tua storia.

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Torna l’ebook della settimana: 50% di sconto su una storia in spagnolo

April 21, 2021 by barbara

Torna l’ebook della settimana!

Questa volta, abbiamo deciso di applicare uno sconto del 50% su una storia in spagnolo, scegliendone una speciale tra le tante disponibili sul nostro catalogo.

 

“Rosa, la pésima cocinera” è un cosiddetto “easy reader”, ovvero un ebook semplificato per studenti. Si compone di 8 capitoli brevi, accompagnati da una registrazione audio disponibile liberamente online, un glossario e degli esercizi per seguire meglio ogni capitolo.

Come sai, sul nostro shop online abbiamo un’ampia selezione di “easy reader” per diversi livelli, su temi differenti e in vari formati.

Ma pensiamo che “Rosa, la pésima cocinera“ sia perfetto per questi giorni. Infatti, forse anche tu hai provato a cimentarti in cucina durante gli ultimi mesi…

La storia parla di Rosa, che è una brava madre e un’ottima nonna… ma una cuoca terribile! Quando Marta, sua figlia, ha una emergenza domestica, Rosa viene lasciata da sola a preparare il pranzo per i suoi due nipotini…

Il livello è A1 (principiante) ma puoi farti un’idea migliore se sia adatto al tuo attuale livello di spagnolo, scaricando il capitolo di prova gratuito (dove troverai anche il link per ascoltare l’intera storia su SoundCloud).

Qui c’è un estratto per te:

Ella es una buena madre, una buena abuela, pero una pésima cocinera. ¡No le
gusta cocinar! Prefiere los platos de la tienda de comida para llevar.

Prima di comprarlo a METÀ PREZZO, controlla i dettagli del prodotto:

  • formato .pdf (+ audio disponibile liberamente online)
  • formati .mobi (compatibile con Kindle) e .epub (per altri lettori di ebook) disponibili su richiesta
  • 8 capitoli da leggere e ascoltare
  • domande per aiutare la comprensione
  • glossario spagnolo/italiano per le parole difficili

P.S. Ricorda, l’offerta a metà prezzo è valida fino a domenica 25 aprile 2021, ma perché aspettare?

“Rosa, la pésima cocinera“ a solo £3.99 | Capitolo di prova GRATUITO (.pdf) | Catalogo

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CORSO DI SPAGNOLO PER PRINCIPIANTI

Grammatica
101 Gli articoli
102 Il genere
103 Il plurale
104 I pronomi personali
105 Gli aggettivi
106 Gli aggettivi possessivi
107 I pronomi possessivi
108 I dimostrativi
109 Il verbo Essere / Ser
110 Il verbo Hay
111 Il complemento diretto e indiretto
112 La perifrasi grammaticale
113 Il presente continuo
114 Il presente indicativo
115 I pronomi e gli aggettivi indefiniti
116 Il verbo estar
117 Il verbo gustar
118 Il verbo haber
119 I verbi modali
120 I verbi riflessivi
   
Esercizi
101 Gli articoli
102 Il genere
103 Il plurale
104 I pronomi personali
105 Gli aggettivi
106 Gli aggettivi possessivi
107 Il verbo Estar
108 I dimostrativi
109 Il verbo Ser
110 Il verbo Hay

Vocabolario
101 La famiglia
102 Il vestiario
103 I viaggi
104 Le informazioni personali
105 La città
106 Il corpo
107 I mestieri
108 Le descrizioni
109 I negozi
110 La casa

Esercizi di ascolto
101 Gli articoli
102 Il genere
103 Il plurale
104 I pronomi personali
105 Gli aggettivi
106 Gli aggettivi possessivi
107 I pronomi possessivi
108 I dimostrativi
109 Il verbo Ser
110 il verbo Hay
111 il verbo Estar

Dialoghi
101 Un giorno nella vita di Victoria
102 In classe
103 Nella scuola di lingue
104 Al telefono
105 Una serata in cucina
106 In un hotel
107 Conversazione tra una coppia
108 Ascoltando la radio
109 Nell'ufficio del turismo
110 In stazione

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